Non stai sbagliando, ti manca solo il “vocabolario”
Se ti sei mai chiesto “Sto sbagliando qualcosa?” o “Perché reagisce così?”, sappi che non sei solo. Il tuo cane ti sta già parlando: con il corpo, con l’atteggiamento, con l’energia. Solo
che noi spesso non abbiamo ancora imparato il suo linguaggio.
Questo articolo ti aiuta a capire come comprendere i comportamenti del tuo cane, con semplicità, rispetto e strumenti concreti. Non devi diventare un esperto: ti serve solo una
buona dose di attenzione consapevole.
Cosa significa “comunicazione” per un cane?
Il cane non “parla” come noi. Non ci racconta cosa pensa o sente.
Ma mostra continuamente il suo stato attraverso segnali: postura, sguardo, suoni, gesti.
Prendiamo un esempio:
Se il tuo cane si sdraia sulla schiena mostrando il ventre, potresti pensare: “Vuole le
coccole”.
Ma in realtà potrebbe dirti: “Sono piccolo e non rappresento una minaccia” — un gesto di
fiducia o sottomissione, non una richiesta affettiva. Per capirlo, serve imparare a leggere ciò che mostra, non ciò che credi stia chiedendo.
Ma allora… come si analizza una comunicazione?
Per capire meglio come funziona davvero la comunicazione (anche quella tra te e il tuo
cane), possiamo prendere in prestito quattro parole della linguistica. Non spaventarti: te
le spieghiamo subito in modo semplice.
Semiotica → è lo studio dei segni.
Qualsiasi cosa che significa qualcosa è un segno: uno sguardo, un gesto, un movimento della coda. Il cane non “parla”, ma usa segni continuamente per mostrarti come sta.
Semantica → è il significato del segno.
Un guaito può significare “ho fame”, oppure “sono in ansia”. Il significato cambia a seconda di cosa vuole dire il cane in quel momento.
Pragmatica → è l’effetto che ha il segno su chi lo riceve.
Se il tuo cane ti guarda fisso, ma tu gli rispondi ridendo o allontanandoti, il suo segnale potrebbe non funzionare, e lui cambierà modo di comunicare.
Mediatica → riguarda il canale usato.
I cani comunicano con il corpo, con il tono, con il contatto fisico. E noi dobbiamo imparare a usare il giusto canale per capirli, non solo le parole.
In parole semplici:
Un cane ti guarda (segno), vuole farti capire qualcosa (significato), tu reagisci (effetto), e tutto questo avviene in un certo modo (mezzo/canale).
Più diventi bravo a leggere questi “quattro piani”, più la vostra comunicazione diventa chiara, rispettosa, serena.
Il qui e ora è tutto
I cani vivono nel presente: quando mostrano qualcosa, è la loro condizione attuale. Non c’è tradimento o strategia: c’è sincerità costante.
Ecco perché la comunicazione canina è immediata, non narrativa.
I 4 modi principali in cui il cane comunica
I cani vivono nel presente: quando mostrano qualcosa, è la loro condizione attuale. Non c’è tradimento o strategia: c’è sincerità costante. Ecco perché la comunicazione canina è immediata, non narrativa.
Il corpo
Distanza:
Un cane che si avvicina con lentezza potrebbe cercare protezione.
Se si staccasse, potrebbe voler spazio e tranquillità.
Postura:
Schiena rigida = stress o allerta.
Schiena rilassata ed impettito = sicurezza o affermazione.
Esempio: se, durante una passeggiata, si blocca improvvisamente, osserva: era vicino a un altro cane o a qualcosa di particolarmente interessante? Qual era la distanza tra il cane e la fonte di interesse? Ha cercato di ridurla o è rimasto immobile? Che postura ha assunto durante l’azione?
Il viso e lo sguardo
Orecchie, occhi, bocca parlano: orecchie dritte è un segnale di attenzione, bocca aperta potrebbe star comunicando rilassamento, sguardo distolto potrebbe indicare disagio, paura o tentativo di evitare il confronto.
Lo sbadiglio per calmarsi (non per noia): lo vedi prima di situazioni stressanti, come visite o rumori forti.
Il suono
Abbaio: può essere allerta, ansia o invito al gioco
Ringhio: comunicazione negativa, ma può persino essere un richiamo di attenzione
Guaito o ululato: spesso esprime frustrazione o disagio
Esempio: se guaisce di notte, chiediti: quale potrebbe essere la fonte di disagio? Ha fame? Ha sete? La risorsa di interesse (es. gioco) non è a disposizione? È cambiato qualcosa nel suo ambiente abituale che lo mette a disagio nel momento di maggior debolezza (sonno)?
Il tatto
Leccate: sbaglio percepito? affetto? stress?
Zampate: potenziale richiesta di interazione o movimento
Appoggiarsi: può essere ricerca di contatto, dominanza gentile o supporto emotivo
Ogni segno ha senso solo nel suo contesto
Ogni segnale, per essere compreso correttamente, deve essere interpretato nel suo contesto. Un segnale isolato può infatti risultare fuorviante se non viene considerato insieme alle condizioni in cui si manifesta.
Ad esempio, un abbaio breve potrebbe sembrare un semplice rumore, ma se avviene al parco o durante un momento di gioco, può voler dire: “Vieni a giocare!”. In un altro contesto avrebbe un significato diverso.
Anche uno sbadiglio non indica sempre sonno. Se si verifica prima del pasto, può comunicare uno stato di agitazione o anticipazione, come a dire: “Sono ansioso, ho fame, sto aspettando qualcosa”.
Infine, un contatto ravvicinato con il padrone potrebbe non essere solo un gesto affettuoso. Se avviene in seguito a un rumore improvviso, il significato può essere un’espressione di paura e bisogno di rassicurazione: “Tranquillizzami, ho paura”.
Tre errori comuni da evitare quando interpreti il cane
Errore 1: “È solo furbo”
Un cane che fa marachelle non ti sta sfidando. Sta provando a comunicare qualcosa (noia, energia, mancanza di stimoli).
Errore 2: “Si avvicina = vuole giocare”
Può essere affetto, ma anche ricerca di cibo o ansia da separazione anticipata (vicino alla porta).
Errore 3: “Non obbedisce = è testardo”
Prova a chiederti se tra di voi è presente un reale patto comunicativo. Il cane riesce davvero a comprendere ciò che in quel momento gli stai chiedendo?
Cosa puoi fare se hai dei dubbi con il tuo cane
Se ti trovi in un punto dove non sai cosa interpretare, o hai bisogno di un confronto, è possibile chiedere assistenza all’Esperto Risponde di Baufit.
Non cercare risposte. Cerca connessioni
Non esistono formule magiche del tipo “se fa X vuol dire Y”.
Esistono relazioni da costruire, giorno dopo giorno, usando uno sguardo attento e un cuore aperto. Ogni segnale, ogni comportamento, è un pezzo delle sue storie, emozioni, bisogni. E ogni tua osservazione è un passo per costruire un linguaggio condiviso.
Un linguaggio che unisce te e lui… scientificamente e con amore.
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